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Windchill (La temperatura del vento)

Introdotto da Steadman, determina la reale sensazione di freddo della pelle nuda esposta a diverse temperature con vento a velocità diverse. Si ottiene così la Windchill, la temperatura del vento, ossia il valore della temperatura virtuale in rapporto alla forza del vento 

T (Celsius) 
Valore indice  
Vento (m/s)
Descrizione:

 

L'indice è valido per valori di T non superiori a 11 °C e valori di velocità del vento superiori ad almeno 2 m/s.

 Introdotto da Steadman, determina la reale sensazione di freddo della pelle nuda esposta a diverse temperature con vento a velocità diverse. Si ottiene così la Windchill, la temperatura del vento, ossia il valore della temperatura virtuale in rapporto alla forza del vento.

wind_chill_tabella

In condizioni di bassa temperatura il vento ha un ruolo determinante. Nelle zone polari sopratutto, ma anche alle nostre latitudini in condizioni meteo estreme non rarissime, è stato introdotto un valore equivalente al potere raffreddante del vento, il cosiddetto "wind chill factor". In Canada ad esempio, quando questo valore, annunciato dai bollettini meteo, supera un limite prestabilito vengono ridotte certe attività esterne (per esempio vengono chiuse le scuole).

Per un veloce calcolo interattivo riferirsi al weather calculator.

La formula di P. Siple per calcolare invece il potere raffreddante PR del vento è la seguente:

PR = (33 - T) (10,45 + Vv)

Con T = temperatura in °C e V = velocità del vento in m/s

Valori indicativi: 50 sta per molto caldo, 400 per fresco, 800 per freddo, 1200 estremamente freddo, con un valore di 1400 la pelle esposta gela.

 

Heat Index, apparent temperature

L'indice di calore (Heat Index) ed il summer simmer index vengono usati per la misura del disagio durante i mesi estivi quando l'umidità e la temperatura spesso si combinano facendo sentire più caldo di quanto realmente sia. L'indice HI è generalmente usato per misurare le alte temperature pomeridiane mentre il summer simmer index per le basse temperature notturne. Seguono più sotto le formulistiche per il calcolo delle temperature apparenti secondo i 2 indici..  
 
Heat Index: è necessario conoscere l'umidità relativa e la temperatura dell'aria secca.  
(1) Heat index(HI) = -42.379 + 2.04901523(Tf) + 10.14333127(RH) - 0.22475541(Tf)(RH) - 6.83783x10(-3)(Tf(2)) - 5.481717x10(-2)(RH(2)) + 1.22874x10(-3)(Tf(2))(RH) + 8.5282x10(-4)(Tf)(RH(2)) - 1.99x10(-6)(Tf(2))(RH(2))
 
Nota: RH sta per umidità relativa e si esprime in percentuale (es. inserire 65 e non .65)
Clicca qui per una veloce calcolazione dell'Heat Index 
 
Summer Simmer Index: è necessario conoscere l'umidità relativa e la temperatura dell'aria secca.
(2) Summer simmer index (SSI)= 1.98(Tf - (0.55 - 0.0055(RH))(Tf-58)) - 56.83
Tf= temperatura dell'aria in gradi Fahrenheit, RH= umidità relativa
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Come l'altitudine influenza i calcoli dell'umidità

All'aumentare dell'altitudine, la pressione atmosferica decresce. vediamo questo come influenza l'umidità. 

La Pressione decresce con l'altezza nei primi 100 km dalla superficie terrestre in accordo con la legge 

P(z)=P (s.l.m.)*exp(-z/H)

P(z)= pressione all'altezza z, P(s.l.m.)= pressione a livello del mare (~1013 millibars o hectopascal), z= altezza in metri, H=  altezza di scala (~7 km)

La nostra valutazione delle formule dell'umidità usate in queste pagine tengono conto delle diverse altitudini, ma è da tener conto che l'umidità relativa rimane pressochè costante al variare della pressione. L'effettiva tensione di vapore e tensione di vapore satura entrambe cambiano, ma cambiano infatti dello stesso fattore. Il coefficiente di pressione usato nelle formule sotto per l'atmosfera standard è 6.11. Applicando la formula relativa alle variazioni di pressione oltre i 2100 mt di altezza, si ottiene un coefficiente di altezza di 4.5. Questo valore più basso riduce sia pressione effettiva di vapore e sia quella di saturazione, ma non altera l'umidità relativa.   

La temperatura del punto di rugiada è influenzata da altitudini più alte poichè è influenzata dalla pressione. Usando i valori della pressione di vapore di saturazione della formula sotto, è possibile dividere il valore della formula col rapporto del coefficiente della pressione al livello del mare sul coefficiente modificato. Ad esempio,  a 2100 mt d'altezza, il rapporto è 6.11/4.5 =1.38, per cui prima di usare il valore della formula per la pressione di vapore di saturazione  nella procedura del calcolo del punto di rugiada si deve dividere il valore per 1.38.  

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Calcolo dell'umidità relativa dalla temperatura e dal punto di rugiada

Se  conosciamo la temperatura e il punto di rugiada e vogliamo ottenere l'umidità relativa, le formule sono le seguenti:
Primo, se necessario, bisogna convertire la temperatura e il punto di rugiada da  Fahrenheit a Celsius:
(3) Tc=5.0/9.0*(Tf-32.0)
(4) Tdc=5.0/9.0*(Tdf-32.0)
Tc=temperatura dell'aria in gradi Celsius, Tf= temperatura dell'aria in gradi Fahrenheit
Tdc= temperatura del punto di rugiada in gradi Celsius
Tdf= temperatura del punto di rugiada in gradi Celsius
Le successive formule assumono una pressione atmosferica standard. Calcolano pressione di vapore di saturazione (Es) e la pressione di vapore reale (E) in HPa 
(5) Es=6.1110.0(7.5Tc/(237.7+Tc))
(6) E=6.1110.0(7.5Tdc/(237.7+Tdc))
L'umidità relativa è facilmente calcolabile dal rapporto fra la (6) e la (5) e moltiplicando per 100 per avere il valore in percentuale.  
(7) Umidità realtiva (RH) in percento  = (E/Es)*100
Ad esempio, se abbiamo il report di una stazione  che includono una temperatura dell'aria di 85 °F ed un punto di rugiada di 65 °F e si vuole calcolare l'umidità relativa si procede come segue: 
Convertire i gradi Fahrenheit in  Celsius usando le formule (3) e (4). I valori ottenuti saranno Tc=29.4 e Tdc=18.3
Ora, calcola  la pressione di vapore di saturazione e la pressione effettiva usando le formule (5) e (6) rispettivamente. Si otterranno Es=40.9 e E=21.0
Infine, calcola l'umidità relativa usando la formula (7). Si otterrà  RH=51.3 %(percent).
 
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Calcolo del punto di rugiada dall’umidità relativa  e dalla temperatura

Convertire eventualmente la temperatura in gradi Fahrenheit  in gradi Celsius.

(8) Tc=5.0/9.0*(Tf-32.0)
Il passo successivo è quello di ottenere la pressione di vapore di saturazione (Es) usando la formula (5) come descritto prima quando è conosciuta la temperatura.
 (5) Es=6.1110.0(7.5Tc/(237.7+Tc))
Dopo si può calcolare la pressione di vapore effettiva E dell’aria:
 (9) E=(RH*Es)/100
Siamo ora pronti a calcolarci la temperatura del punto di rugiada.
 (10) Tdc=(-430.22+237.7*ln(E))/(-ln(E)+19.08)
in gradi Celsius. Volendo se vogliamo conoscerla in gradi Fahrenheit:
 (11) Tdf=(9.0/5.0)*Tdc+32
Per esempio, se abbiamo la temperatura di una stazione che ci dà una temperatura dell’aria di 60 °F e umidità relativa del 47& e vogliamo calcolarci la temperatura del punto di rugiada , si procede come segue:
Si converte la temperatura da Fahrenheit in Celsius usando la formula (8), si otterrà Tc = 15.6.
Ora, usando la formula (5) di nuovo, si calcola pressione di vapore di saturazione per una temperatura di 15.6 gradi Celsius e si otterrà 17.7. Quindi la pressione di vapore effettiva E = 8.3.
Infine, Il calcolo del punto di rugiada usando la formula (10) e si otterrà Tdc = 4.3. Per averlo in gradi Fahreneheit si usa la formula (11) e si otterrà Tdf = 39.7.
 
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Calcolo dell’umidità relativa dalla temperatura e dalla temperatura del bulbo bagnato.
E’ necessario prima calcolare l’attuale l’umidità assoluta dell’aria usando la formula:  
 (12) W=[(Tc-Twb)(Cp)-Lv(Eswb/P)]/[-(Tc-Twb)(Cpv)-Lv]
W=umidità effettiva dell’aria
Cp=calore specifico dell’aria secca a pressione costante (J/g)~1.005 J/g
Cpv= calore specifico del vapor d’acqua a pressione costante (J/g)~4.186 J/g
Lv=calore latente di vaporizzazione (J/g)~2500 J/g
Tc=temperatura dell’aria in gradi Celsius
Twb=temperatura del bulbo bagnato in gradi Celsius
Eswb=pressione di vapore di saturazione alla temperatura del bulbo bagnato mb)
P=pressione atmosferica a livello del mare (1013 mb)
Una volta calcolato la pressione di vapore effettiva, è possibile usare la formula successiva per calcolare l’umidità assoluta di saturazione dell’aria
(13) Ws=Es/P
Una volta ottenuti questi valori è possibile calcolarsi l’umidità relativa
(14) Umidità relativa (RH) in percentuale = (W/Ws)*100
Nota: Il calore latente di vaporizzazione (Lv) varia leggermente con la temperatura. Il valore dato sopra è un valore approssimato per l’atmosfera standard a 0 gradi Celsius.
 
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Densità dell’aria e umidità assoluta

Per calcolare la densità dell’aria, occorre usare l’equazione delle legge dei gas perfetti. Ma occorre prima convertire la temperatura da gradi Celsius in gradi Kelvin semplicemente addizionando 273 (Tk=Tc+273) alla temperatura letta in °C. Inoltre bisogna convertire la pressione in Kpa in Pa semplicemente moltiplicando la tua lettura in Kpa per 1000 (1 kPa=1000 Pa). Se la tua lettura è in millibar, allora devi convertire essa in Pa moltiplicandola per 100 (1 mb=100 Pa).
(15) La legge dei gas perfetti: D=P/(T*R)
P= pressione in Pascal (Pa)
D=densità (kg/m3)
T=temperatura in gradi Kelvin
R=costante dei gas per l’aria =287 (J/kg*Kelvin)
Rw=costante dei gas per il vapor d’acqua = 461.5 (J/kg*Kelvin)
Questa legge ti darà la densità dell’aria per una data temperatura e pressione.
L’umidità assoluta è la densità del vapor d’acqua nell’aria (kg/m3). Per calcolare l’umidità assoluta. Si deve prima usare la temperatura del punto di rugiada e la formula numero (6) per calcolare la pressione di vapore in millibars. Allora convertirla in Pa moltiplicandola per 100. Usando poi la legge dei gas perfetti è possibile calcolare per calcolare la densità del vapor d’acqua (cioè l’umidità assoluta) sostituendo Rw al posto di R e usando la pressione di vapore nella formula della legge dei gas piuttosto della pressione atmosferica che useresti per calcolare la densità dell’aria.
Nota: Si deve usare Rw e non R (la normale costante dell’aria), la costante dei gas per il vapor d’acqua per calcolare l’umidità assoluta poiché stai calcolando l’effetto del vapore d’acqua puro.
La temperatura virtuale è un’altra variabile da tener conto usata nel calcolo dell’umidità e il suo effetto sulla densità dell’aria.

Altezze delle basi delle nubi cumuliformi

E’ possibile usare la seguente formula nel calcolo della base dell’altezza (H) di una nuvola dati una temperature di superficie e il punto di rugiada:
(16) H(metri)=125*(Tc-Tdc)
(17) H(piedi)=222(Tf-Tdf)

 Relazione tra condizioni meteo e contagi di COVID-19

Distribution of the SARS-CoV-2 Pandemic and Its Monthly Forecast Based on Seasonal Climate Patterns. 
Scafetta, N., 2020.
Int. J. Environ. Res. Public Health 17, 3493.
DOI: 10.3390/ijerph17103493

Nicola Scafetta

Questo documento esamina se la pandemia CoronaVirus 2 (SARS-CoV-2) della sindrome respiratoria acuta grave avrebbe potuto essere favorita da specifiche condizioni meteorologiche e da altri fattori. Si scopre che il clima invernale del 2020 nella regione di Wuhan (Hubei, Cina centrale) - dove il virus è scoppiato per la prima volta in dicembre e si è diffuso ampiamente da gennaio a febbraio 2020 - era sorprendentemente simile a quello delle province del Nord Italia di Milano, Brescia e Bergamo, dove la pandemia è scoppiata da febbraio a marzo. L'analisi statistica è stata estesa per coprire gli Stati Uniti d'America, che hanno superato l'Italia e la Cina come il paese con il maggior numero di casi confermati di Malattia COronaVIRus 19 (COVID-19), e poi al mondo intero. I modelli di correlazione trovati suggeriscono che la letalità COVID-19 peggiora significativamente (4 volte in media) sotto le temperature atmosferiche tra i 4 e i 12 gradi centigradi e l'umidità relativa tra il 60% e l'80%. Sono stati studiati anche possibili co-fattori come l'età mediana della popolazione e l'inquinamento atmosferico, suggerendo un'importante influenza del primo, ma non dei secondi, almeno su scala sinottica. Sulla base di questi risultati, sono state generate mappe mondiali isotermiche specifiche per individuare, mese per mese, le regioni del mondo che condividono intervalli di temperatura simili. Da febbraio a marzo, la zona di isotermia di 4-12 gradi si estendeva principalmente dalla Cina centrale verso Iran, Turchia, Europa del Mediterraneo occidentale (Italia, Spagna e Francia) fino allo Stato Unito d'America, coincidendo in modo ottimale con le regioni geografiche più colpite dalla pandemia da febbraio a marzo. Si prevede che in primavera, quando il clima si alcaldo, la pandemia probabilmente peggiorerà nelle regioni settentrionali (Regno Unito, Germania, Europa orientale, Russia e Nord America) mentre la situazione probabilmente migliorerà nelle regioni meridionali (Italia e Spagna). Tuttavia, in autunno, la pandemia potrebbe tornare e colpire nuovamente le stesse regioni. La zona tropicale e l'intero emisfero meridionale, ma nelle regioni meridionali più fredde, potrebbero evitare una forte pandemia a causa del clima sufficientemente caldo durante tutto l'anno e a causa dell'età media inferiore della loro popolazione. Le mappe interattive di Google-Earth-Pro che coprono il mondo intero sono fornite come file supplementari.

https://www.unina.it/-/22121560-condizioni-meteo-climatiche-e-contagi-di-covid-19

http://www.meteoweb.eu/2020/05/coronavirus-meteo-caldo-letalita/1435300/

 

 
Relazione tra condizioni meteo e contagi di COVID-19
 
 
 
Abstract:
This paper investigates whether the Severe Acute Respiratory Syndrome CoronaVirus 2 (SARS-CoV-2) pandemic could have been favored by specific weather conditions and other factors. It is found that the 2020 winter weather in the region of Wuhan (Hubei, Central China)—where the virus first broke out in December and spread widely from January to February 2020—was strikingly similar to that of the Northern Italian provinces of Milan, Brescia and Bergamo, where the pandemic broke out from February to March. The statistical analysis was extended to cover the United States of America, which overtook Italy and China as the country with the highest number of confirmed COronaVIrus Disease 19 (COVID-19) cases, and then to the entire world. The found correlation patterns suggest that the COVID-19 lethality significantly worsens (4 times on average) under weather temperatures between 4 °C and 12 °C and relative humidity between 60% and 80%. Possible co-factors such as median population age and air pollution were also investigated suggesting an important influence of the former but not of the latter, at least, on a synoptic scale. Based on these results, specific isotherm world maps were generated to locate, month by month, the world regions that share similar temperature ranges. From February to March, the 4–12 °C isotherm zone extended mostly from Central China toward Iran, Turkey, West-Mediterranean Europe (Italy, Spain and France) up to the United State of America, optimally coinciding with the geographic regions most affected by the pandemic from February to March. It is predicted that in the spring, as the weather gets warm, the pandemic will likely worsen in northern regions (United Kingdom, Germany, East Europe, Russia and North America) while the situation will likely improve in the southern regions (Italy and Spain). However, in autumn, the pandemic could come back and affect the same regions again. The Tropical Zone and the entire Southern Hemisphere, but in restricted colder southern regions, could avoid a strong pandemic because of the sufficiently warm weather during the entire year and because of the lower median age of their population. Google-Earth-Pro interactive-maps covering the entire world are provided as supplementary files.
 
 
Supplement to “Distribution of the SARS-CoV-2 Pandemic and Its Monthly Forecast Based on Seasonal Climate Patterns.”
The online Supplement File provides the same twelve isotherm maps shown in Figures 11, 12, 13 e 14 shown in the main paper for each month of the year from January to December as Keyhole Markup language Zipped (kmz) files, that is, as Climate Explorer Google-Earth-Pro interactive and zoomable maps.
 
Supplementary Materials
The following are available online at https://www.mdpi.com/1660-4601/17/10/3493/s1.
 

  

 
Temperature in Celsius

Umidità relativa

25%

30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
38 42 43 47 54 57 * * * *
37 40 42 45 49 54 55 58 * *
36 39 40 43 47 51 56 57 58 *
35 37 38 42 45 48 51 54 57 *
34 36 37 41 43 47 49 52 55 58
33 34 36 38 42 44 47 50 52 55
32 33 34 37 39 42 45 47 50 52
31 31 33 35 38 40 43 45 48 50
30 31 31 34 36 38 41 43 46 48
29 29 30 32 34 37 38 41 44 46
28 28 29 31 33 35 37 39 41 45
27 27 28 29 31 33 35 37 39 41
26 26 27 28 29 31 33 35 37 39
25 25 26 27 28 30 32 33 35 37
24 24 25 26 27 28 30 32 33 35
23 23 23 24 25 27 28 30 32 33
* = va oltre la capacita dell'atmosfera terrestre di trattenere vapore acqueo.

 


 

Grado di attenzione

Indice di calore

sindromi da calore

estremamente pericoloso > 55 Colpo di calore imminente con la continua esposizione
Pericoloso 40 - 54 Grande disagio. Evitare esercizio fisico. Ricercare posto fresco ed ombroso. Crampi da disitrazione e ustioni probabili. Colpi di calore possibili con la continua esposizione e/o attività fisica.
strema attenzione 30 - 39 Leggero senso di disagio fisico. Colpi di calore, ustioni e crampi possibili con la continua esposizione e/o attività fisica.
Attenzione

< 29

Piccolo disagio fisico. Affaticamento possibile con prolungata esposizione e/o attività fisica.
NOTA: Il grado di stress da calore può variare con l'età, la salute e le caratteristiche fisiche personali del corpo di ogni singolo individuo..

 

Nelle calde giornate estive, il corpo umano deve mantenere la sua temperatura entro i limiti fisiologici e lo fa attraverso la traspirazione. La successiva evaporazione del sudore (in pratica acqua) sottrae calore, raffreddando così la pelle (ricordiamo infatti che l'evaporazione è un fenomeno endotermico che richiede calore).
L'umidità relativa dell'ambiente può interferire con questo processo, limitando la possibilità di evaporazione. Nel caso di umidità elevata, l'organismo non ha  modo di eliminare il calore in eccesso e quindi in pratica la sensazione è la stessa di quella provocata da una   temperatura maggiore, proprio perchè il meccanismo fisiologico di raffreddamento è ostacolato.

Ci sono vari modi di valutare questa temperatura più elevata sentita dall'organismo (indice di calore). In questo calcolatore vengono determinati tre tra i più diffusi indici, che forniscono risultati anche significativamente diversi, in quanto il calcolo è basato su ipotesi e modelli differenti:
-- Heat Index / Apparent Temperature (Steadman, 1979)
-- Summer Simmer Index (Pepi, 1987)
-- Humidex (introdotto originariamente in Canada, 1965)
Tutti rappresentano una temperatura, si misurano quindi in gradi Celsius (o Fahrenheit nei paesi anglosassoni).
Vengono calcolati con formule semi-empiriche che non sono applicabili in modo generalizzato.
Per esempio, la formula usata in questo calcolatore per HI si applica solo nel caso di temperatura superiore a 27°C e umidità relativa superiore al 40%, condizioni spesso verificate durante l'estate.
Per temperature inferiori a 25 °C, con umidità poco elevata (sotto il 30%) si può ritenere approssimativamente che l'indice di calore coincida con la temperatura reale, senza significativi effetti dovuti all'umidità.

Sebbene è conveniente usare un singolo numero (Heat Index) per descrivere la temperatura apparente che il corpo sente, bisogna tener conto che il calore  e l'umidità affaticano il corpo in maniera differente Diversi assunzioni sono usate per il calcolo dell'indice di calore. Si assume che il corpo sia:

  • 1.70 mt di altezza.
  • 70 chili di peso
  • Caucasico.
  • A 37 °C
  • Vestito con pantaloni lunghi e camice a maniche corte
  • All'ombra.
  • Camminando  con una velocità di 2 km/h circa
  • In una brezza di 4 km/h circa
  • Non grondante di sudore.

Se uno di questi fattori cambia, ad esempio  maggiore esercizio fisico, o abbigliamento,e/o peso, indice di calore assume valori diversi dal calcolato. Per esempio, se pesi 100 chili indossi pantaloni lunghi da lavoro e stai lavorando al sole il valore dell'lindice calcolato è più basso di quello che realmente ci si sente addosso.

Per minimizzare gli effetti del calore può comunque essere opportuno:

  • Monitorare previsioni ed annunci per periodi di alti indici di calore;.
  • Fare frequenti soste all'ombra;.
  • Evitare attività fisica prolungata .
  • Bere spesso acqua - più di quella necessaria.

Eventualmente si può far riferimento al calcolatore meteorologico per il computo dei valori fai da te.

   
ozono

a cura della Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L’ozono è una molecola costituita da tre atomi di ossigeno di formula chimica O3. Si presenta come un gas azzurrognolo, molto reattivo e velenoso, dal caratteristico odore pungente: a piccole dosi prende l’odore del fieno appena tagliato, mentre in quantità elevate l’odore si avvicina a quello dell’aglio.
Già Omero, in alcuni canti dell’Iliade, descriveva l’odore aspro e pungente che l’aria acquistava al passaggio di un temporale; verso la fine del XVIII secolo fu notato che lo stesso odore si presentava nelle vicinanze di alcune macchine elettriche ed attribuito all’elettricità dell’aria.
Solo nel 1840, il chimico Christian F. Schönbein (1799-1868), professore all’Università di Basilea, intuì che lo strano odore era dovuto alla presenza nell’aria di un gas denominato ozono che si formava in seguito al rilascio di scariche elettriche nell’aria durante i temporali, ed ad esso fu attribuito il termine “ozono” (dal greco ozein, che ha odore). All’epoca, Schönbein riteneva che questa molecola fosse monoatomica e solo nel 1866 il chimico francese Jacques Soret ne dimostrò la vera forma triatomica. 
Nella troposfera, invece, è presente solo in piccole quantità e si forma sia nel corso dei temporali, per azione delle scariche elettriche sull’ossigeno molecolare, sia attraverso reazioni fotochimiche prodotte per azione dei raggi UV sulle emissioni derivanti dalle sorgenti antropogeniche, quali ossidi di azoto (NOx) e sostanze volatili.
L’ozono viene prodotto naturalmente nella stratosfera, in una fascia tra 15 e 50 km di quota, per effetto dei raggi ultravioletti sulle molecole di ossigeno biatomico: quando la radiazione ultravioletta a più alta energia (200-242nm) colpisce una  molecola di ossigeno biatomico la scinde in due atomi di ossigeno monoatomico che si combinano rapidamente con l’ossigeno molecolare formando l’ozono. L’ozono assorbe la radiazione ultravioletta molto intensa di lunghezza d’onda prossima ai 300nm e si decompone. In questo modo l’ozono stratosferico funge da schermo nei confronti delle radiazioni UV nocive permettendo così la vita sulla Terra.

molecole di ozonoozono

Gli UVB hanno lunghezza d’onda intermedia tra gli UVA e UVC e sono meno penetranti degli UVA, in quanto si fermano all’epidermide senza raggiungere il derma.
È curioso osservare che l’ozono è fonte di grave preoccupazione per la salute delle persone e dell’ecosistema se supera certi livelli nei bassi strati dell’atmosfera, mentre è prezioso e di vitale importanza per la vita quando si trova negli alti strati!            Attualmente è molto di moda abbronzarsi nei centri di estetica con lampade UVA senza alcun tipo di precauzione ed è proprio con questi atteggiamenti che la nostra società mostra il suo volto complesso e contraddittorio. Mentre ci si preoccupa, giustamente, del buco dell’ozono che non riesce più a filtrare i micidiali raggi UV del sole, gran parte della popolazione, per apparire alla moda, utilizza in modo inappropriato apparecchiature abbronzanti che bombardano la pelle di raggi UVA pur sapendo quanto dannose esse possano essere. Chiunque lo desideri può disporre a piacimento di un suo surrogato: lampade abbronzanti, lettini solari, in appositi esercizi commerciali oppure è sufficiente entrare in un negozio di elettrodomestici dove i dispositivi abbronzanti sono in libera vendita. Questo perché non vi a ancora una legge “su misura” che regoli tutti gli aspetti dell’intero settore: a partire dall’informazione, dalla prevenzione e dall’educazione fino ad arrivare a norme di legge amministrative e tecniche, riguardanti le apparecchiature e gli operatori degli esercizi commerciali, che mirino ad accrescere nell’opinione pubblica, la consapevolezza degli effetti nocivi delle radiazioni UV e ad incoraggiare cambiamenti nello stile di vita che arrestino il continuo aumento dei casi di tumore cutaneo.
 Come può l’ozono essere sia buono che cattivo?
L’ozono si comporta in questa duplice veste in base alla sua altezza nell’atmosfera: 1’ozono presente nella stratosfera ha un effetto eco-protettivo, in quanto protegge la vita sulla Terra dai raggi ultravioletti (UV) nocivi del Sole; l’ozono presente nella troposfera, invece, ha un effetto tossico e nocivo sulla materia vivente e sull’uomo.
La radiazione solare, che riesce ad arrivare sulla Terra, è composta da radiazioni elettromagnetiche che hanno lunghezze d’onda corte comprese nello spettro che va da 100 a 800nm. La componente ultravioletta della radiazione solare viene suddivisa in UVC, UVB e UVA che hanno lunghezze d’onda diverse; l’ozono stratosferico assorbe completamente gli UVC di lunghezza d’onda compresa tra 100 e 280nm, per il 95% gli UVB di lunghezza d’onda compresa tra 280 e 315nm ed appena per il 5% gli UVA con lunghezza d’onda compresa tra 315-400nm.
Gli UVA attraversano l’epidermide e penetrano negli strati più profondi della pelle fino al derma, dove possono alterare e distruggere l’elastina e il collagene.
Inoltre gli UVB abbronzano, possono provocare eritemi e scottature, e sono responsabili di un aumento del rischio da tumori della pelle e di modificazioni del DNA.
Diversamente dall’ozono che si trova nella stratosfera, quello troposferico risulta essere un inquinante molto velenoso se respirato a grandi dosi. La sua reattività, infatti, provoca irritazione agli occhi, al naso e alla gola, danni al sistema respiratorio e cardiocircolatorio specialmente nei bambini e negli anziani.

Indoor humidity calculator​

Seduti fuori in una giornata estiva è facile sentire l’effetto dell’umidità, pelle appiccicaticcia, sudore grondante, mistura d’aria che si può tagliare con un coltello, ma quando l’umidità risiede all’interno delle abitazioni se ne hanno i segnali con prurito, starnuti e e colpi di tosse , e non sono limitati ai mesi estivi. Sorgono questi sintomi soprattutto in persone che hanno reazioni allergiche agli organismi che prosperano sopratutto grazie all’umidità (riniti, asma), parametri significativi sono alte temperature ed umidità.

Muffe e acari della polvere hanno un grosso abbattimento già sotto il 50 % di umidità.

Una casa “secca”

Di pari grado, non bisogna nemmeno teneri gli ambienti con aria troppo secca, infatti possono insorgere problemi di irritazione della pelle, difficoltà respiratorie (soprattutto persone a rischio) ed elettricità statica (indoor humidity index troppo basso).

Un basso indoor index è tipico dei mesi invernali, quando caloriferi e temperature più fredde si combinano per abbassare i livelli di mistura nell’aria.

 

Una casa umida

La troppo umidità  può essere dannosa per la tua casa come per la tua salute. 

Alti valori di umidità possono provocare deterioramento delle mure e degli oggetti e può essere malsano per l’organismo.

Ecco la necessità di munirsi di un termoregolatore (climatizzatore) per avere i giusti parametri che possano garantire la migliore vivibilità all'interno dei nostri ambienti.

Piccolo glossario umidità

 
Pressione o tensione di vapore (actual vapor pressure): è la pressione parziale effettivamente esercitata dal vapore acqueo presente nell'aria in una certa situazione. Il vapor acqueo, cioè l'acqua nello stato aeriforme, esercita una pressione come ogni altro gas; si misura in pascal, millibar o in una qualsiasi altra unità di misura di pressione.

Pressione o tensione di vapore saturo (saturation vapor pressure): è la massima pressione parziale che le molecole di vapor acqueo eserciterebbero se l'aria fosse satura di vapore a quella temperatura. Maggiore è la temperatura dell'aria, maggiore è anche la pressione del vapore saturo, come espresso dalla equazione di Clausius-Clapeyron, che esprime appunto la relazione tra la pressione del vapore saturo e la temperatura, su una superficie orizzontale di acqua pura.

Punto di rugiada (dewpoint) o temperatura del punto di rugiada (dewpoint temperature): è la temperatura alla quale l'aria dovrebbe essere raffreddata per raggiungere il punto di saturazione, dove avviene la condensazione. Nella determinazione del punto di rugiada si assumono costanti la pressione ed il contenuto di vapor acqueo. La differenza tra la temperatura effettiva e il punto di rugiada è detta depressione del punto di rugiada.

Rapporto di mescolanza (mixing ratio): è il rapporto tra la massa del vapore acqueo e la massa di aria secca con cui il vapore è mescolato (senza quindi includere il vapor acqueo). Essendo un rapporto tra masse dovrebbe essere un numero adimensionale, come l'umidità specifica. Comunque, poichè le concentrazioni di vapor acqueo assumono valori percentuali piuttosto bassi in superficie, e molto inferiori ad altezze maggiori, è espresso di solito in grammi di acqua per kilogrammo di aria.

Saturazione dell'aria (saturation of air)è la condizione in cui la quantità di vapor acqueo nell'aria assume il valore massimo possibile in quelle condizioni di temperatura e pressione. Se la temperatura diminuisce o si aggiunge ulteriore vapor acqueo avviene la condensazione (o la sublimazione, cioè il passaggio diretto dallo stato di vapore a quello solido, con formazione di brina).

Temperatura di bulbo secco (dry bulb temperature): è l'effettiva temperatura dell'aria, misurata con un termometro normale.

Temperatura di bulbo umido (wet bulb temperature): è la più bassa temperatura che si può ottenere per evaporazione di acqua nell'aria a pressione costante. Il nome deriva dalla tecnica di porre un pezzo di garza bagnato sul bulbo di un termometro a mercurio e di soffiare aria sul rivestimento per favorire l'evaporazione. Poichè il processo di evaporazione assorbe calore, il termometro si abbasserà a una temperatura inferiore rispetto ad un termometro a bulbo secco posto nella stessa posizione. La temperatura di bulbo umido e la temperatura di bulbo secco, determinate contemporaneamente affiancando due termometri, permettono tra l'altro di determinare il punto di rugiada e l'umidità relativa.

Umidità assoluta (absolute humidity): è la densità del vapore acqueo, cioè indica la massa di vapore acqueo contenuta nell'unità di volume di aria; si misura in grammi di vapore per metro cubo di aria.

Umidità relativa (relative humidity): è il rapporto percentuale tra il vapore acqueo effettivamente presente e quello che vi potrebbe essere se l'aria fosse satura nelle stesse condizioni di temperatura e pressione. L'umidità relativa si esprime in percentuale e può essere calcolata in molti modi, per esempio dividendo la pressione del vapore effettiva per la pressione di saturazione e moltiplicando per cento (per esprimerla in %). Poiché la pressione del vapore saturo aumenta con la temperatura, per un determinato valore di umidità relativa, nell'aria calda c'è più vapor acqueo che nell'aria fredda.

Umidità specifica (specific humidity): è la concentrazione del vapor acqueo, cioè il rapporto fra la massa del vapore acqueo e la massa di aria umida nella quale essa è presente (includendo quindi sia l'aria secca che il vapor acqueo); il suo valore è circa uguale a quello del rapporto di mescolanza.

Vento Geostrofico: è un vento teorico risultante dal perfetto equilibrio tra la forza di Coriolis e la forza dovuta al gradiente di pressione. Tale vento ha la caratteristica di essere diretto parallelamente alle isobare.

Temperatura virtuale: La temperatura virtuale è quella a cui andrebbe portata una massa d'aria secca affinché, alla stessa pressione, abbia la medesima densità di una massa d'aria umida. In altri termini, essa è la temperatura che dovrebbe avere l'aria secca per eguagliare la densità di aria umida ad una data umidità relativa (RH). Poiché il vapore acqueo è meno denso dell'aria secca, l'aria umida (non satura) "galleggia" meglio dell'aria secca. Per eguagliare le due densità, occorrerebbe aumentare la temperatura dell'aria secca. La temperatura virtuale dell'aria umida non satura è sempre superiore a quella reale. Ciò significa che l'aria umida "galleggia" meglio dell'aria secca, cioè tende a salire a quote più elevate.

LCL (Lifting Condensation Level): Il livello di condensazione forzata, o Lifting Condensation Level (LCL) è la quota in cui una massa d'aria raggiunge la saturazione in seguito al sollevamento forzato dal suolo.

Temperatura potenziale: La temperatura potenziale si definisce come la temperatura che una massa d'aria avrebbe se trasportata adiabaticamente dalla sua quota Z fino al livello del mare.

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Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse
Osservatorio Meteorologico "San Marcellino"
Responsabile Scientifico: Prof. Nicola Scafetta
Responsabile Tecnico: Dr Raffaele Viola