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Cristofaro Mennella
Cristofaro Mennella nasce a Casamicciola Terme il 17 febbraio del 1907 e muori il 25 gennaio 1976. Apparteneva ad una famiglia di navigatori, il padre era capitano, e fu naturale per lui iscriversi all’istituto Tecnico Nautico di Procida ma le sue condizioni fisiche, era un tipico albino con difficoltà visive di giorno, non gli consentirono di seguire le orme degli avi sulle navi. Incominciò a manifestarsi nel Mennella la volontà di autodidatta cioè di formarsi da solo, capacità che poi lo ha accompagnato in tutto il corso della sua vita: studiando da solo, infatti, consegue a solo 17 anni l’abilitazione magistrale e subito insegna nelle Scuole elementari di Casalvelino nel basso Cilento; nel 1938 decide di iscriversi a matematica e per questo da privatista consegue la maturità classica; nel 1942, 4 anni dopo, consegue la laurea in Matematica. La combinazione di preparazione classico-scientifica gli consente di spaziare dal campo umanistico e classico a quello tecnico scientifico della matematica.
Nel 1942-43, subito dopo la laurea, con il contributo di insigni scienziati e tecnici, quali il prof. Carnera, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il prof. Eredia segretario della Società Meteorologica Italiana, il prof . Imbò, direttore dell’Istituto di Fisica Terrestre dell’Università di Napoli e direttore dell’Osservatorio Vesuviano, propone il ripristino dell’Osservatorio Geofisico di Casamicciola fondato nel 1885 all’indomani del disastroso terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883 . L’Osservatorio di Casamicciola è riaperto nel 1951 con il Mennella nominato ufficialmente Direttore dell’Osservatorio Geofisico dall’Ufficio Centrale di Meteorologia.
Il 20 luglio 1944 , durante la seconda guerra mondiale, il Mennella propone anche la nascita di un Centro Studi sull’Isola d’Ischia articolato in 4 sezioni: storico-letteraria, artistica, geofisica e idrologico –medica. Il Mennella è chiamato alla vicepresidenza di questo centro nel 1958 e poi alla presidenza nel 1968, carica che occupa fino alla morte.
Mennella è molto attivo anche nel settore della climatologia nazionale. Per una sua iniziativa di luglio 1957, viene istituita la trasmissione televisiva della carta quotidiana delle previsioni del tempo preparata dall’Aeronautica militare con i dati delle varie stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale.
Il Mennella fu socio della Società Astronomica Italiana, di quella Geofisica e Meteorologia, di quella Geografica Italiana, dell’Associazione Medici Italiana di Idroclimatologia, della Società Italiana per il progresso delle Scienze e della Società di Astronautica Italiana.
PRODUZIONE SCIENTIFICA
La produzione scientifica del Mennella si può suddividre in tre gruppi:
Il primo gruppo comprende lavori a carattere scientifico-divulgativo sui temi più svariati dello scibile manifestando una indubbia capacità di sintesi. Tra questi lavori ricordiamo:
- 1) L’energia atomica a servizio dell’umanità in tre volumi di oltre 1000 pagine nei quali il lettore è piacevolmente condotto dai primordi dell’atomistica alle più recenti applicazioni dell’energia atomica nell’industria, nell’agricoltura, nella meicin, nellelettronica
2) Missili e satelliti, prime tappe dell’astronautica;
3) La vita nell’Universo
4) Luci ed ombre tra i monti siderei
5) Datta Terra alle stelle
Il secondo gruppo di lavori comprende la raccolta di dati meteorologici.
In particolare “Il Clima d’Italia”, tre poderosi volumi che rappresentano il primo lavoro esauriente sulla caratterizzazione climatica dell’Italia. In questa poderosa opera il Mennella mostra tutta la sua passione e laboriosità nel raccogliere, catalogare, discutere con senso critico e analizzare statisticamente i cataloghi dei numerosi osservatori Italiani.
Il prof. Murri dellUniversità di Camerino sulla rivista Universo nel 1968 affermava:”La nuova opera del Mennella offre finalmente agli studioso italiani e stranieri una completa ed esauriente analisi del clima di questo nostro paese mediterraneo, così ricco di manifestazioni meteorologiche, sì diverse, spesso contrastanti, sempre mutevoli con rapidità e tali da porlo tra quelli più altamente interessanti nel campo della climatologia”.
Il terzo gruppo di lavori comprende lavori, soprattutto di Meteorologia e Climatologia, pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche dell’epoca, quali Geofisica e Meteorologia, organo di stampa della Società di Geofisica e Meteorologia, il Bollettino della Società Geografica Italiana, la Rivista della Meteorologia Aeronautica , il Rendiconto dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti..
Per esempio nel lavoro “La previsione delle disponibilità idriche estive nel napoletano” stabilisce un criterio per le previsioni delle precipitazioni estive nel napoletano a partire dalla serie ultrasecolare dell’Osservatorio di Capodimonte. Nel lavoro “Sulla scelta della distribuzione udometrica annuale ai fini delle ricerche sugli andamenti eccezionali, pubblicato su Geofisica e Meteorologia, il Mennella ritiene opportuno fissare l’annata pluviometrica con inizio a settembre e fine all’agosto successivo, ripartendo poi questo intervallo in semestri e fasi caratteristiche. In questo modo riesce a mettere in evidenza correlazioni e tendenze utili per la previsione,
In un altro gruppo di lavori, il Mennella si occupa del clima d’Ischia In particolare nel lavoro “Ischia gemma climatica d’Italia” il Mennella mette in evidenza la particolare mitezza del clima d’Ischia e un insospettabile fenomeno di inversione rispetto a a quanto generalmente avviene in altre regioni che si verifica ad Ischia circa l’andamento della pioggia. L’inversione consiste nel fatto che la quantità annuale di pioggia per il versante esposto ai venti meridionali, apportatori di pioggia, è sensibilmente inferiore a quella del versante al riparo dei detti venti.
Numerose sono le iniziative che lo videro protagonista nella difesa della terra natia in tutti i campi.
Ma il Mennella affrontò anche svariati problemi di natura non squisitamente meteo-climatica riguardante Ischia traendo conclusioni sempre lucide. Così nel 1970 indicò nuove prospettive per la soluzione della viabilità primaria isolana; affrontò le lo studio delle condizioni ecologiche e delle colture più appropriate e più redditizie di Ischia, affrontando anche il problema della floricultura industriale dell’Isola.
La caratterizzazione climatica dell’isola d’Ischia è complicata dalla sua orografia molto tormentata. L’unica caratterizzazione climatica dell’isola attualmente disponibile è quella del Mennella insigne climatologo ischitano, sulla base delle sue elaborazioni effettuate presso le seguenti stazioni di monitoraggio, funzionanti in intervalli diversi:
a)Casamicciola, sul versante Nord dell’Isola, a ridosso dell’Epomeo, sulla sommità della collina della Sentinella ad una quota di 126 m sul mare, esposta ai venti del I e del IV quadrante e parzialmente a quelli del III quadrante e funzionante nei periodi 1898-1901 e 1927-1942.
b)Porto d’Ischia, sul versante Nord Est dell’isola, ad una quota di 35 m sul mare, esposta ai venti del I quadrante e funzionante nei periodi 1888-1897 e 1903-1926 per la misura delle precipitazioni, nel periodo 1888-1917 per la misura della temperatura dell’aria e nel periodo 1903-1907 per la misura dell’umidità relativa.
c) Punta Imperatore, sul promontorio omonimo, sul versante Sud Ovest dell’Isola, ad una quota di 234 m sul mare, completamente esposta ai venti del II, III e IV quadrante e funzionante nel periodo 1922 -1945 per la misura delle precipitazioni e nei periodi 1916-1926 e 1945-1949 per la misura dell’intensità e direzione del vento.