Via Vicinale Cupa Cintia 21
PADRE FRANCESCO DENZA
ILLUSTRE CLIMATOLOGO NAPOLETANO
a cura della Dott.ssa Rossana Esposito
Nato il 6 giugno 1834 a Napoli, in Via Toledo 205, frequentò alcune delle più rinomate scuole dell’epoca, conseguendo a soli 16 anni il diploma di ingegnere di ponti e strade. Trasferitosi a Roma per frequentare il triennio di teologia presso il collegio “Carlo Alberto” ebbe modo di conoscere il celebre fisico Angelo Secchi dal quale ereditò la passione per l’astronomia e la meteorologia. Il 26 settembre del 1856 fu destinato come insegnante di matematica e fisica al collegio “Carlo Alberto”di Moncalieri in Piemonte, dove il 14 dicembre 1858, fu ordinato sacerdote iniziando così una brillante carriera di religioso ed insegnante. Le capacità e la determinazione portarono P. Denza ben oltre questi orizzonti tanto che, nel 1859, fondò l’Osservatorio Meteorologico di Moncalieri proprio presso il collegio “Carlo Alberto”.
Padre Francesco Maria Denza (1834-1894)
Questo fu il primo osservatorio meteorologico in Italia dotato di strumenti adeguati regolarmente funzionanti nelle rilevazioni quotidiane dei fenomeni atmosferici. Molti di questi strumenti erano perfezionati o addirittura ideati da Padre Denza che effettuava personalmente le misurazioni di pressione atmosferica, temperatura, umidità assoluta e relativa, pioggia e neve, venti e stato del cielo. Tra gli strumenti ideati dal Denza ricordiamo in particolare l’Anemojetografo che registrava automaticamente il vento e la pioggia. Del vento registrava la direzione e la velocità in chilometri orari; della pioggia misurava l’altezza in millimetri e la durata in ore e minuti. Questo strumento, tra i più semplici del genere, era molto diffuso in Italia e all’estero ed oggi è esposto nella sala centrale dell’ Osservatorio “Carlo Alberto”.
P. Francesco Denza intraprese subito un piano di studi sulla meteorologia piemontese, dando vita, a partire dal 1865, ad una Rubrica Meteorologica ed alla “Corrispondenza Meteorologica Alpina” tra gli osservatori di Moncalieri, Alessandria, Torino, Pinerolo, Aosta, Bra e Mondovì. In questa “Corrispondenza” raccolse e confrontò i dati provenienti dalle altre stazioni del Piemonte e della Valle D’Aosta con quelli di Moncalieri. Il 1873 fu l’anno dell’espansione della rete meteorologica del Denza che raggiungendo gli Appennini, la Sicilia e la Sardegna fu ribattezzata con il nome di “Corrispondenza Meteorologica Italiana Alpina- Appenninica”. Questa per molti anni fu considerata la rete meteorologica più estesa e funzionale al Mondo dato che alla fine del 1878, contava ben 90 stazioni meteorologiche. P. Denza fondò una rete che ancora oggi non ha eguali, in un periodo in cui le difficoltà erano palesi e le conoscenze estremamente limitate, soprattutto per diffondere la cultura della Meteorologia presso il popolo italiano. Nel 1880 la “Corrispondenza Meteorologica Alpina- Appenninica” contava ormai 159 osservatori, apparve allora indispensabile dare ad essa una configurazione societaria che meglio rispondesse alle dimensioni raggiunte. Nacque così l’Associazione Meteorologica Italiana che nel 1885 contava 235 stazioni e che successivamente assunse il nome di “Società Meteorologica Italiana”.
Il 5 febbraio del 1886, durante una conferenza presso la sede del C.A.I. di Torino, Padre Denza fu colpito da un ictus cerebrale che gli lasciò paralizzata la parte destra del corpo. Fu costretto quindi a rallentare le sue attività. Con grande determinazione e serenità, come attestano le sue migliaia di lettere, riprese a lavorare scrivendo con la mano sinistra. Nel settembre del 1890 Padre Denza dovette trasferirsi a Roma per volontà dell’allora Pontefice Leone XIII che lo nominò Direttore della Specola Vaticana. La rifondazione della Specola Vaticana, la cui nascita probabilmente risale all’epoca della riforma del calendario attuata nel 1582 da Gregorio XIII, rappresenta il coronamento della molteplice attività scientifica ed organizzativa di P. Francesco Denza. Prima la sua preparazione e poi la sua gestione e direzione occuparono gli ultimi sei anni della sua vita. Un secondo ictus gli fu fatale, si spense il 14 dicembre del 1894 a Roma nel suo appartamento presso la Specola Vaticana poco dopo il ritorno da un’udienza con il Santo Padre Leone XIII. Fu sepolto a Roma nel cimitero del Verano. Sono 173 le pubblicazioni del Denza elencate dal bibliografo Benedettino Padre GiuseppeBoffito, ma la maggior parte di queste constano di poche pagine e si trovano sparse nei periodici scientifici italiani ed esteri ai quali era invitato a collaborare. Scrisse e si occupò di diversi argomenti scientifici tra cui magnetismo terrestre, astronomia, fisica, matematica, oltre che di meteorologia. Lo stile di vita di Padre Francesco Denza, quindi, non gli ha consentito di scrivere numerose opere di mole notevole; lo ha portato invece a scrive brevi note, monografie, memorie, relazioni raccolte soprattutto nei 29 volumi del “Bullettino Meteorologico dell’ Osservatorio di Moncalieri”pubblicato dallo stesso Denza a partire dal 1° gennaio 1866 e successivamente diventato “Bullettino mensuale”. Questo mensile conteneva articoli scientifici (meteorologia, astronomia, sismologia, magnetismo terrestre), la cronaca del mese, e le tabelle con i dati meteorologici giornalieri registrati presso l’Osservatorio di Moncalieri e presso le altre stazioni della rete.
Frontespizio del 1° numero del “Bullettino Meteorologico dell’ Osservatorio di Moncalieri”
Uno dei principali obiettivi del Denza è stato quello di diffondere la cultura della Meteorologia e della Climatologia in Italia, in un epoca, il 1800, in cui il contesto storico e quello scientifico di certo non lo aiutarono. Nel ripercorrere la vita e le opere di Padre Francesco Denza ciò che salta all’occhio più di ogni altra cosa è il concetto di “collaborazione”. La fondazione del primo Osservatorio Meteorologico in Italia, l’allestimento di questo con strumenti in grado di rilevare tutti i possibili parametri meteorologici, la raccolta di questi in un bollettino e la rinascita della Specola Vaticana, sono solo alcune delle sue innumerevoli attività che ce lo presentano come un eccezionale osservatore oltre che come uno straordinario organizzatore. Ed è proprio un lavoro di organizzazione e di collaborazione quello che Padre Francesco Denza ha iniziato nel 1860 quando a partire dall’Osservatorio di Moncalieri ha istituito la prima vera e propria rete meteorologica in Italia. Estremamente importante è, oggi, evidenziare il lavoro scientifico svolto da Padre Francesco Denza che, nonostante le limitazioni tecnologiche dell’epoca riuscì a conseguire risultati di prim’ordine, lavoro che deve essere considerato un patrimonio inestimabile e una guida per gli studi attuali e futuri della Meteorologia e della Climatologia. Certo oggi la Meteorologia operativa è caratterizzata dalla tempestività dell’informazione globale, dalla capacità delle reti meteorologiche di scambiarsi i dati di osservazione in tempo reale, dall’utilizzo di potenti sistemi di calcolo che consentono di trattare i dati a fini previsionali, ma ciò che resta è il “senso” della rete che poi è il concetto che ha ispirato l’opera di padre Francesco Denza.
ADRIANO MAZZARELLA
- Laureato in Fisica nell’anno accademico 1972/73 presso l’Università di Napoli
- Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Napoli Federico II (SSD GEO/12)
- Responsabile dell’Osservatorio Meteorologico dell’Università di Napoli Federico II
1) Climatologia per Scienze della Natura
2) Meteorologia per Scienze Geologiche
3) Oceanografia per Scienze Geologiche
4) Climatologia e oceanografia per Geofisica e Geofisica Applicata
2)Palumbo A., Mazzarella A.:Influenza delle condizioni ambientali locali sulle onde mareali lunari,Collana del Programma Finalizzato "Promozione della qualità dell'ambiente" CNR-AC/3/158, 155-176, 1979.
3)Palumbo A., Mazzarella A.: Precipitazioni piovose in area urbana, Collana del Programma Finalizzato "Promozione della qualità dell'ambiente " CNR- AC/3/557,135-153,1979.
4)Palumbo A., Mazzarella A.: Andamento temporale della concentrazione degli inquinanti al suolo, Collana del Programma Finalizzato "Promozione della qualità dell'ambiente" CNR-AC/315/6, 123-134,1979.
5)Palumbo A., Mazzarella A.: The effect of filtering on the determination of lunar tides, J. Atmos. Terr. Phys., 42, 73-76, 1980.
6)Palumbo A., Mazzarella A.: On the solar modulation of atmospheric lunar tide, Tellus, 32, 27-32, 1980.
7)Palumbo A., Mazzarella A.: Rainfall statistical properties in Naples, Mon. Weath. Rev., 108, 1041-1045, 1980.
8)Cecere A., Mazzarella A., Palumbo A.: TIDE: a computer program of refinement of the Chapman-Miller method for the determination of lunar tides, Comp.& Geos., 7, 185- 198,1981.
9)Palumbo A., Mazzarella A.: Short-range forecasting of pollutant ground level concentration, Atmos. Env., 15, 775-779, 1981.
10)Adiletta G., Mazzarella A., Palumbo A., Vittozzi P.: Short-range forecasting of inputs required by diffusive models, Boll. Soc. Nat., 90, 83-97, 1981.
11)Palumbo A., Mazzarella A.: The heat-island over Naples, Weather, 36, 28-29, 1981.
12)Palumbo A., Mazzarella A.: Mean sea level variations and their practical applications, J. Geoph. Res., 87, 4249-4256, 1982.
13)Palumbo A., Mazzarella A.: Local recent changes in extreme air temperatures, Clim. Change, 6, 303-309, 1984.
14)Palumbo A., Mazzarella A.: Internal and external sources of mean sea level variations, J. Geoph. Res., 90, 7075-7086, 1985.
15)Palumbo A., Mazzarella A.: Seasonal cycle of mean sea level, Il Nuovo Cimento, 8C, 273- 281, 1985
16)Palumbo A., Mazzarella A.: Solar cycle in surface air temperature, Il Nuovo Cimento, 9C, 725-728, 1986.
17)Mazzarella A., Ciatti A.: Macchie solari e clima a Napoli, Boll. Soc. Nat., 95, 201- 209, 1986.
18)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: Atmospheric and marine pollution in Neapolitan area, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' scientifica del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia-Universita' di Napoli, 1, 11-15, 1988.
19)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: Climatic changes, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia-Universita' di Napoli, 1, 16-22, 1988.
20)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: External sources of earthquake triggering, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia-Universita' di Napoli, 1, 23-25, 1988.
21)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: Investigation of past and future sea level changes and their practical applications, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia- Universita' di Napoli, 1, 26-28, 1988.
22)Mazzarella A., Palumbo A.: On the triggering mechanism of the 11-yr solar-induced signal in surface air temperature, Il Nuovo Cimento, 11C, 643-651, 1988.
23)Mazzarella A., Palumbo A.: Solar, geomagnetic and seismic activity, Il Nuovo Cimento, 11C, 353-364, 1988.
24)Mazzarella A., Palumbo A.: Long-period variations of mean sea level in Mediterranean area, Boll. Ocean. Teor. Appl., 6, 253-259, 1988.
25)Mazzarella A., Palumbo A., Gargiulo E., Parrella A.: Air and marine pollution in the Bay of Naples, Boll. Soc. Nat., 97, 3-16, 1988.
26)Mazzarella A.: Tidal character of the marine currents inside the strait of Messina, Boll. Soc. Nat., 97, 123-132, 1988.
27)Mazzarella A., Calì G.: Recenti e futuri cambiamenti del livello degli oceani, Boll. Soc. Nat., 97, 133-142, 1988.
28)Mazzarella A., Palumbo A.: The 11-yr ozone modulation of extreme surface air temperatures, Theor. Appl.Clim., 40, 155-160, 1989.
29)Mazzarella A., Palumbo A.: Earth's rotation and solar activity, Geoph.Jour., 97, 169-171, 1989.
30)Mazzarella A., Palumbo A.: Does the solar cycle modulate seismic and volcanic activity?, J.Volc.Geoth.Res., 39, 89-93, 1989.
31)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: Natural and anthropogenic sources of ozone depletion in Polar areas:climatic and oceanic consequences, Il Nuovo Cimento, 12C, 107-111, 1989.
32)Mazzarella A., Palumbo A.: Un contributo alla previsione di alcuni fenomeni catastrofici meteomarini, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca dei Dipartimenti di Geofisica e Vulcanologia, Paleontologia e Scienze della Terra - Universita' di Napoli Federico II, 2, 177, 1989.
33)Mazzarella A., Palumbo A.: La pioggia in Italia, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca dei Dipartimenti di Geofisica e Vulcanologia, Paleontologia e Scienze della Terra - Universita' di Napoli Federico II, 2, 178-179, 1989.
34)Mazzarella A., Palumbo A.: Recent changes of mean sea level in the Mediterranean Area, Boll. Ocean. Teor. Appl., 7, 285-293, 1989.
35)Lopes R.M.C., Malin S.R.C., Mazzarella A., Palumbo A.: Lunar and solar triggering of earthquakes, Phys. Earth Planet. Inter., 59, 127-129, 1990.
36)Bonavolontà F., Mazzarella A., Palumbo F.: Studio dei fenomeni caotici: previsione climatologica, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia - Universita' di Napoli Federico II, 3, 59-60, 1991.
37)Bonavolontà F., Mazzarella A., Palumbo F.: Studio dei fenomeni caotici: genesi ed evoluzione della pioggia, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia - Universita' di Napoli Federico II, 3, 61-65, 1991.
38)Mazzarella A., Palumbo A.: Effect of sea level time variations on the occurrence of extreme storm-surges: an application to Northern Adriatic Sea, Boll. Ocean. Teor. Appl., 9, 33-38, 1991.
39)Palumbo A., Mazzarella A.: Anidride carbonica, ozono e clima, Assoc. Storica del Caiatino, 8, 79-94, 1991.
40)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: Livello del mare e clima nell'area Mediterranea, Boll. Geof., GNFAO, anno XIV, N.1, 113-123, 1991.
41)Calì G., Mazzarella A., Palumbo A.: Attività solare e clima, Boll. Geof., GNFAO, anno XIV, N.1, 209-212, 1991.
42)Mazzarella A., Palumbo F.: Rainfall fluctuations over Italy and their association with solar activity, Theor. Appl. Climatol., 45, 201-207, 1992.
43)Mazzarella A., Palumbo A.: The lunar nodal induced-signal in climatic and oceanic data over the Western Mediterranean area and on its bistable phasing, Theor. Appl. Climatol., 50, 93-102, 1994.
44)Luongo G., Mazzarella A., Palumbo A.: A fractal approach to clustering of the 1983-1984 seismicity in the Campi Flegrei caldera, Southern Italy, Fractals, 4, 29-34, 1996.
45)Luongo G., Mazzarella A., Palumbo A.: On the self-organized critical state of Vesuvio volcano, J. Volc. Geoth. Res., 70, 67-73, 1996.
46)Mazzarella A., Palumbo F., Rapolla E.: Segnali deterministici non antropici nelle serie di dati climatici, Conferenza Scientifica annuale sulle attivita' di ricerca del Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia-Universita' di Napoli Federico II, 6, 126-127, 1996.
47)Luongo G., Mazzarella A.: On the clustering of seismicity in the Southern Tyrrhenian area, Annals Geoph., 40, 1303-1309, 1997.
48)Ferraro S., Mazzarella A.: Solar activity and algal-bloom occurrences in the Northern Adriatic Sea: geomagnetic connection, Theor. Appl. Climatol., 59, 129-134, 1998.
49) Mazzarella A.: The time clustering of floodings in Venice and the Cantor dust method, Theor. Appl. Climatol., 59, 147-150, 1998.
50) Mazzarella A.: A fractal approach to sea-surge occurrences in the Northern Adriatic Sea, Jour. Coast. Res.,14,1265-1268, 1998.
51)Mazzarella A.: Multifractal dynamic rainfall processes in Italy, Theor. Appl. Climatol., 63, 73-78,1999.
52)Mazzarella A., Tranfaglia G., Di Donna G.: Il contributo della geometria frattale alla stima del deficit risolutivo di una rete di pluviometri e del rischio di piogge intense, Bollet. Geofis.,22, 61-71, 1999.
53)De Falco I., Iazzetta A., Luongo G., Mazzarella A., Tarantino E.: The seismicity in the Southern Tyrrhenian area and its non-linear dynamic processes, PAGEOPH., 157, 343-355, 2000.
54)Mazzarella A., Tranfaglia G.: Fractal characterisation of geophysical measuring networks and its implications for an optimal location of additive stations: an application to a rain-gauge network, Theor. Appl. Climatol., 65,157-163, 2000.
55)Mazzarella A., Martone M., Tranfaglia G.: Il recente evento alluvionale del 4-5 maggio 1998 nel Sarnese e il deficit risolutivo della rete pluviometrica, Quaderni Geol. Appl.,7, 203-211, 2000.
56)Luongo G., Mazzarella A., Di Donna G.: Multifractal characterization of Vesuvio lava-flow margins and its implications, J. Volcanol. Geotherm. Res., 101, 307-311, 2000.
57) Mazzarella A., Diodato N.: Classificazione e determinazione di leggi frattali nelle piene del Po a Moncalieri, Nimbus, Speciale alluvione ottobre 2000, 21/22, 118-121.
58)Luongo G., Mazzarella A.: Is the state of the Vesuvio volcano turbulent?, Mineral. Petrol., 73, 39-45, 2001.
59) Mazzarella A.: Nubifragio a Napoli: purtroppo non sarà l’ultimo, Stop Disasters, Educ. Amb.- Lab. Territ. Campania, Nov, 2001, n. 6, 4-5, 2001
60)Mazzarella A., Diodato N., Esposito L.: Le alluvioni e le leggi invarianti di scala: una applicazione alla media valle del Calore beneventano, Quaderni Geol. Appl., 9, 105-116, 2002.
61) Mazzarella A.., Esposito L.: L’analisi probabilistica per la verifica di stabilità a breve termine dei pendii , Quaderni Geol. Appl., 9, 135-147, 2002.
62)De Falco I., Giordano A., Luongo G., Mazzarella A., Tarantino E.: The Vesuvio eruptive activity of Vesuvius and its neural architecture, J. Volcanol. Geoth. Res., 113, 111-118, 2002.
63)Mazzarella A., Diodato N.: The alluvial events in the last two centuries at Sarno, Southern Italy: their classification and power-law time-occurrence, Theor. Appl. Climatol., 72, 55-64, 2002.
64)Cubellis E., Di Donna G., Luongo G., Mazzarella A.: Simulating the mechanism of magmatic processes in the Campi Flegrei area (Southern Italy) by the Lorenz equations, J. Volcanol. Geoth. Res., 115, 339-349, 2002 .
65)Braca G., Mazzarella A., Tranfaglia G.; Il nubifragio del 15 settembre 2001 su Napoli e dintorni, Quaderni Geol. Appl., 9, 107-118, 2002.
66) )Mazzarella A., Diodato N.: La successione storica delle alluvioni a Sarno (sub-Appennino Campano) e lo stato critico della sua coltre piroclastica , Bollet. Geofis., 25, 37-52, 2002.
67) Luongo G., Mazzarella A.: On the time scale invariance of the eruptive activity of Vesuvius, J. Volcanol. Geother. Res.,120, 311-313, 2003.
68)Esposito L., Mazzarella A., Viola R., Anatriello S., Microstruttura, resistenza meccanica e dimensione frattale nei tufi campani, Quaderni Geol. Appl., 10,129-140,2003.
69) Mazzarella A.: Il Sole e i recenti cambiamenti climatici, Boll. Sez. Campania, ANISN, 26, 27-40, 2003.
70) Budillon G., Mazzarella A.: Variazioni microclimatiche a Napoli e in provincia, Secondo Rapporto sullo stato dell’ambiente della provincia di Napoli, 127-164, 2003.
71)Mazzarella A., Di Cristo R., Tranfaglia G., Viola R.: La modulazione magnetica solare della pioggia in Italia, Boll. Geofis., 26, 1-10, 2003.
72) Luongo G., Marandola C., Mazzarella A.: Neural forecasting of seismicity and ground displacements in different volcanic areas, J. Volcan. Geoth. Res., 130, 133-146, 2004 .
73) Mazzarella A., Rapetti. F., Scale invariance laws in the recurrence interval of extreme floods: an application to the Upper Po River Valley (Northern Italy), J. Hydrol., 288, 264-271 2004.
74) Luongo G., Mazzarella A., La tropicalizzazione della pioggia nel bacino del Mediterraneo, Accademia dei Lincei, Giornata mondiale dell’acqua - La siccità in Italia (Roma 21 marzo 2003), Atti dei Convegni Lincei 204, 119-124, 2004.
75) De Pippo T., Donadio C., Mazzarella A., Paolillo G., Pennetta M.: Fractal geometry applied to coastal and submarine features, Z. Geomorph. N.F. 48, 185-199, 2004.
76) Mazzarella A.,: La febbre del Sole e le bizzarrie del clima in: Come alla Corte di Federico II ovvero parlando e riparlando di Scienza - gli incontri del 2003-2004, I Quaderni del COINOR, 2a edizione n . 1, 138-140, 2004.
77) Aucelli P.P.C., Izzo M., Mazzarella A., Rosskopf C.M., Russo M.: L’evento meteorico estremo di Gennaio 2003 nel Molise, Quaderni Geol. Appl., 11,101-119, 2004.
78) Izzo M., Aucelli P.P.C., Mazzarella A.: Recent changes in rainfall and air temperature at Agnone (Molise – Central Italy), Annals Geophys., 47, 1689-1698, 2004.
79) Cubellis E., Luongo G., Marturano A., Mazzarella A., Obrizzo, F.: Historical earthquakes in the Appennine chain (Southern Italy) and their power-law occurrences, Natural Hazards, 34, 263-278, 2005.
80)Mazzarella A., Sul clima di Napoli, Boll. Sez. Campania, ANISN, 31, 23-40, 2006.
81) D’Alessandro L., De Pippo T., Donadio C., Mazzarella A., Miccadei E.: Fractal dimension in Italy: a geomorphological key to intepretation , Z. Geomorph. N.F.,50, 479-499, 2006.
82) Mazzarella A., Di Cristo R., Viola R.:L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i dati dell’anno 2006, Rend. Acc. Sci. fis. mat. Napoli, 73, 509-551, 2006.
83) Mazzarella A.: On the 60-year solar modulation of global air temperature: the Earth’s rotation and atmosphere circulation connection, Theor. Appl. Climatol., DOI: 10.107/s00704-005-0219-z, 88,193-199, 2007.
84) Di Cristo R., Mazzarella A., Viola R.: An analysis of heat index over Naples (Southern Italy) in the context of European heat wave of 2003, Natural Hazards, DOI: 10.107/s11069 -006-0033-7, 40, 373-379, 2007.
85) Aiello G., Barattolo F., Barra D., Fiorito G., Mazzarella A., Raia P., Viola R.: The fractal analysis of morphological variability: a comparison with the geometric morphometrics and the biometric approach applied to ostracods shells, Acta Palaeontol.Pol.,52, 563-573, 2007.
86) Mazzarella A., Lanziello S.: L’aumento della temperatura dell’aria nel mediterraneo e il ritiro dei ghiacciai alpini, Sentiero degli dei - Appennino Meridionale, Club Alpino Italiano, sez. Napoli, Anno IV, fasc. I, 42-46, 2007 .
87) Mazzarella A., Fedele E.: L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i tratti climatici salienti del 2006, ANISN, 33, 21-29, 2007.
88) Mazzarella A., Di Cristo R., Viola R.:L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i dati dell’anno 2007, Rend. Acc. Sci. fis. mat. Napoli, 74, 279-322, 2007.
89) Braca G., Tranfaglia G., Esposito E., Porfido S., Violante C., Mazzarella A.: Analisi meteorologica e idro-geologica dell’alluvione di Salerno del 25-26 Ottobre 1954, L’Acqua, 51-64, 3, 2007.
90) Tranfaglia G., Biafore M., Braca G., Bussettini M., Esposito E., Porfido S., Mazzarella A.:
Monitoraggio in tempo reale delle piogge intense e dissesti idrogeologici nella città di Napoli, L’Acqua, 65-73, 3, 2007.
91) Mazzarella A., De Luise: L’evento meteorico del 30 Aprile 2006 a Ischia (The meteoric event of 30th April 2006, at Ischia island, Italy), Italian Journal of Engineering Geology and Environment, 2, 1-8, 2007.
92) Aucelli P.C., Izzo M., Mazzarella A., Rosskopf C.M.: La classificazione climatica della Regione Molise, Boll. Soc. Geogr. It.,12, 907-930, 2007.
93) Cubellis E., Mazzarella A., Scagliola E.: L’alluvione del 1910 nell’Isola d’Ischia, Ambiente e Territorio, 1, 46-53, 2008.
94) Mazzarella A.: Solar forcing of changes in atmospheric circulation, Earth’s rotation and climate, The Open Atmospheric Science Journal, 2, 181-184, 2008.
95) Mazzarella A., Fedele E.: L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i tratti climatici salienti del 2007, ANISN, 35, 26-32, 2008.
96) Mazzarella A., Di Cristo R., Viola R.: L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i dati dell’anno 2008, Rend. Acc. Sci. fis. mat. Napoli, 75, 153-196, 2008.
97) Mazzarella A., Sun-climate linkage now confirmed, Energy & Environment, 20, 123-130, 2009.
98) Mazzarella A., Fedele E.: L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i tratti climatici salienti del 2008, ANISN, 37, 44-50, 2009.
99) Mazzarella A., Giuliacci A.: The El Nino events: their classification and scale invariant laws, Annals Geoph., 52, 517-522, 2009.
100) Mazzarella A., Di Cristo R., Viola R.: L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i dati dell’anno 2009, Rend. Acc. Sci. fis. mat. Napoli, 76, 243-286, 2009.
101) Mazzarella A., Giuliacci A.: On the dominance of 28-month cycle in the equatorial-stratospheric Quasi Biennial Oscillation, The Open Atmospheric Science Journal., 4, 53-56, 2010.
102) Mazzarella A., Giuliacci A., Liritzis I.: On the 60-month cycle of Multivariate ENSO Index, Theor. Appl. Climatol., 100, 23-27, DOI: 10.1007/s00704-009-0159-0, 2010.
103) Mazzarella A., Giuliacci A., Pregliasco F.: Hypothesis on a possible role of El Niño in the occurrence of influenza pandemics, Theor. Appl. Climatol., DOI 10.1007/s00704-010-0375-7, 2010.
104) Mazzarella A., Di Cristo R., Viola R.: L’Osservatorio Meteorologico di S. Marcellino - Napoli centro: i dati dell’anno 2010, Rend. Acc. Sci. fis. mat. Napoli, 77, 243-286, 2010.
1)Mazzarella A.: Meteorological influence on sea level. International School of Atmospheric Physics, Centro di Cultura Scientifica E. Maiorana, 3.th Course: Meteorology of the Mediterranean, ERICE, 16-31 May,1976.
2)Palumbo A., Mazzarella A.: Diffusive models to compute heavy metal deposition from the air to the sea, International Congress on Industrial Hygiene, ROME, 5-6 October 1986, pag.41.
3)Mazzarella A., Palumbo A.: Earth's rotation and solar activity, XIII General Assembly of European Geophysical Society, BOLOGNA, 21-25 March, 1988, OI.2- 16, Annales Geoph., Special Issue, pag 15.
4)Palumbo A., Mazzarella A.: Solar and lunar tidal components in the largest earthquakes in West Pacific, XIII Assembly of European Geophysical Society, BOLOGNA, 21-25 March, 1988, OI.2-17, Annales Geoph., Special Issue, pag 16.
5)Mazzarella A., Palumbo A.: Solar, geomagnetic and seismic activity, XIII General Assembly of European Geophysical Society, BOLOGNA, 21-25 March, 1988, OI.2-18, Annales Geoph. Special issue, pag 16.
6)Palumbo A., Mazzarella A.: External sources of seismic and volcanic activity, International Workshop of Volcanic Seismology, CAPRI, 3-8 October, 1988, pag 72.
7)Palumbo A., Mazzarella A.: Inquinamento aereo da metalli pesanti nelle aree costiere urbanizzate, Accademia Europea per l'ambiente sez. Italiana, Conferenza Internazionale: "Problemi ambientali e sanitari di aria, suolo ed acque costiere nell'area mediterranea". Napoli 8-9-10 ottobre 1992, pag 40-41.
8)De Falco I, Iazzetta A., Luongo G., Mazzarella A., Tarantino E.: Application of neural networks to Southern Thyrrhenian seismicity forecasting, XXIV General Assembly EGS, The Hague 19-23 April 1999, Geoph. Res. Abstract, 1,EGS.04 section.
9)Mazzarella A.: Rainfall multifractal processes in Italy, XXIV General Assembly EGS, The Hague 19 23 April 1999, Geoph. Res. Abstract, 1, NP1.03 section.
Cristofaro Mennella
Cristofaro Mennella nasce a Casamicciola Terme il 17 febbraio del 1907 e muori il 25 gennaio 1976. Apparteneva ad una famiglia di navigatori, il padre era capitano, e fu naturale per lui iscriversi all’istituto Tecnico Nautico di Procida ma le sue condizioni fisiche, era un tipico albino con difficoltà visive di giorno, non gli consentirono di seguire le orme degli avi sulle navi. Incominciò a manifestarsi nel Mennella la volontà di autodidatta cioè di formarsi da solo, capacità che poi lo ha accompagnato in tutto il corso della sua vita: studiando da solo, infatti, consegue a solo 17 anni l’abilitazione magistrale e subito insegna nelle Scuole elementari di Casalvelino nel basso Cilento; nel 1938 decide di iscriversi a matematica e per questo da privatista consegue la maturità classica; nel 1942, 4 anni dopo, consegue la laurea in Matematica. La combinazione di preparazione classico-scientifica gli consente di spaziare dal campo umanistico e classico a quello tecnico scientifico della matematica.
Nel 1942-43, subito dopo la laurea, con il contributo di insigni scienziati e tecnici, quali il prof. Carnera, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il prof. Eredia segretario della Società Meteorologica Italiana, il prof . Imbò, direttore dell’Istituto di Fisica Terrestre dell’Università di Napoli e direttore dell’Osservatorio Vesuviano, propone il ripristino dell’Osservatorio Geofisico di Casamicciola fondato nel 1885 all’indomani del disastroso terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883 . L’Osservatorio di Casamicciola è riaperto nel 1951 con il Mennella nominato ufficialmente Direttore dell’Osservatorio Geofisico dall’Ufficio Centrale di Meteorologia.
Il 20 luglio 1944 , durante la seconda guerra mondiale, il Mennella propone anche la nascita di un Centro Studi sull’Isola d’Ischia articolato in 4 sezioni: storico-letteraria, artistica, geofisica e idrologico –medica. Il Mennella è chiamato alla vicepresidenza di questo centro nel 1958 e poi alla presidenza nel 1968, carica che occupa fino alla morte.
Mennella è molto attivo anche nel settore della climatologia nazionale. Per una sua iniziativa di luglio 1957, viene istituita la trasmissione televisiva della carta quotidiana delle previsioni del tempo preparata dall’Aeronautica militare con i dati delle varie stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale.
Il Mennella fu socio della Società Astronomica Italiana, di quella Geofisica e Meteorologia, di quella Geografica Italiana, dell’Associazione Medici Italiana di Idroclimatologia, della Società Italiana per il progresso delle Scienze e della Società di Astronautica Italiana.
PRODUZIONE SCIENTIFICA
La produzione scientifica del Mennella si può suddividre in tre gruppi:
Il primo gruppo comprende lavori a carattere scientifico-divulgativo sui temi più svariati dello scibile manifestando una indubbia capacità di sintesi. Tra questi lavori ricordiamo:
- 1) L’energia atomica a servizio dell’umanità in tre volumi di oltre 1000 pagine nei quali il lettore è piacevolmente condotto dai primordi dell’atomistica alle più recenti applicazioni dell’energia atomica nell’industria, nell’agricoltura, nella meicin, nellelettronica
2) Missili e satelliti, prime tappe dell’astronautica;
3) La vita nell’Universo
4) Luci ed ombre tra i monti siderei
5) Datta Terra alle stelle
Il secondo gruppo di lavori comprende la raccolta di dati meteorologici.
In particolare “Il Clima d’Italia”, tre poderosi volumi che rappresentano il primo lavoro esauriente sulla caratterizzazione climatica dell’Italia. In questa poderosa opera il Mennella mostra tutta la sua passione e laboriosità nel raccogliere, catalogare, discutere con senso critico e analizzare statisticamente i cataloghi dei numerosi osservatori Italiani.
Il prof. Murri dellUniversità di Camerino sulla rivista Universo nel 1968 affermava:”La nuova opera del Mennella offre finalmente agli studioso italiani e stranieri una completa ed esauriente analisi del clima di questo nostro paese mediterraneo, così ricco di manifestazioni meteorologiche, sì diverse, spesso contrastanti, sempre mutevoli con rapidità e tali da porlo tra quelli più altamente interessanti nel campo della climatologia”.
Il terzo gruppo di lavori comprende lavori, soprattutto di Meteorologia e Climatologia, pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche dell’epoca, quali Geofisica e Meteorologia, organo di stampa della Società di Geofisica e Meteorologia, il Bollettino della Società Geografica Italiana, la Rivista della Meteorologia Aeronautica , il Rendiconto dell’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti..
Per esempio nel lavoro “La previsione delle disponibilità idriche estive nel napoletano” stabilisce un criterio per le previsioni delle precipitazioni estive nel napoletano a partire dalla serie ultrasecolare dell’Osservatorio di Capodimonte. Nel lavoro “Sulla scelta della distribuzione udometrica annuale ai fini delle ricerche sugli andamenti eccezionali, pubblicato su Geofisica e Meteorologia, il Mennella ritiene opportuno fissare l’annata pluviometrica con inizio a settembre e fine all’agosto successivo, ripartendo poi questo intervallo in semestri e fasi caratteristiche. In questo modo riesce a mettere in evidenza correlazioni e tendenze utili per la previsione,
In un altro gruppo di lavori, il Mennella si occupa del clima d’Ischia In particolare nel lavoro “Ischia gemma climatica d’Italia” il Mennella mette in evidenza la particolare mitezza del clima d’Ischia e un insospettabile fenomeno di inversione rispetto a a quanto generalmente avviene in altre regioni che si verifica ad Ischia circa l’andamento della pioggia. L’inversione consiste nel fatto che la quantità annuale di pioggia per il versante esposto ai venti meridionali, apportatori di pioggia, è sensibilmente inferiore a quella del versante al riparo dei detti venti.
Numerose sono le iniziative che lo videro protagonista nella difesa della terra natia in tutti i campi.
Ma il Mennella affrontò anche svariati problemi di natura non squisitamente meteo-climatica riguardante Ischia traendo conclusioni sempre lucide. Così nel 1970 indicò nuove prospettive per la soluzione della viabilità primaria isolana; affrontò le lo studio delle condizioni ecologiche e delle colture più appropriate e più redditizie di Ischia, affrontando anche il problema della floricultura industriale dell’Isola.
La caratterizzazione climatica dell’isola d’Ischia è complicata dalla sua orografia molto tormentata. L’unica caratterizzazione climatica dell’isola attualmente disponibile è quella del Mennella insigne climatologo ischitano, sulla base delle sue elaborazioni effettuate presso le seguenti stazioni di monitoraggio, funzionanti in intervalli diversi:
a)Casamicciola, sul versante Nord dell’Isola, a ridosso dell’Epomeo, sulla sommità della collina della Sentinella ad una quota di 126 m sul mare, esposta ai venti del I e del IV quadrante e parzialmente a quelli del III quadrante e funzionante nei periodi 1898-1901 e 1927-1942.
b)Porto d’Ischia, sul versante Nord Est dell’isola, ad una quota di 35 m sul mare, esposta ai venti del I quadrante e funzionante nei periodi 1888-1897 e 1903-1926 per la misura delle precipitazioni, nel periodo 1888-1917 per la misura della temperatura dell’aria e nel periodo 1903-1907 per la misura dell’umidità relativa.
c) Punta Imperatore, sul promontorio omonimo, sul versante Sud Ovest dell’Isola, ad una quota di 234 m sul mare, completamente esposta ai venti del II, III e IV quadrante e funzionante nel periodo 1922 -1945 per la misura delle precipitazioni e nei periodi 1916-1926 e 1945-1949 per la misura dell’intensità e direzione del vento.