METEOLAB

L’indice di Scharlau per il disagio estivo è valido solo per valori di umidità relativa superiori al 30 % ed è sensibile in un intervallo termico compreso tra 17° e 39°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice attribuisce sempre la condizione fisiologica alle classi estreme, cioè “benessere” per temperature inferiori a 17°C e “disagio intenso” per temperature superiori a 39°C.

INDICE DI SCHARLAU

K. Scharlau ha definito sperimentalmente le temperature limite, in relazione all'umidità atmosferica, oltre le quali, in assenza di vento, hanno inizio sensazioni di disagio fisiologico connesse a periodi freddi. È un indice valido solo per valori di umidità relativa superiori al 40% ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra -5°C e 6°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell'umidità relativa, l'indice attribuisce sempre i valori estremi della classificazione.

 
Questo autore ha definito sperimentalmente, in assenza di vento, le temperature limite dell’aria, in relazione all’umidità atmosferica, oltre le quali l’organismo di un uomo medio e sano accusa disagio.
Tali valori, tracciati su un diagramma cartesiano, definiscono una curva, detta di Scharlau.
I parametri meteorologici presi in considerazione sono quindi:
 
1) l’umidità relativa (%);
2) la temperatura dell’aria (°C).
 
A quest’autore si deve la realizzazione di due tabelle specifiche, una valida per il disagio climatico invernale e l’altra per il disagio climatico estivo.
Attraverso la combinazione dei due parametri meteorologici considerati, tali tabelle consentono di determinare l’esistenza o meno di un disagio fisiologico.
 

 

Tabella valida per il disagio climatico invernale, cioè condizioni di freddo-umido

 

Valori limite umidità-temperatura per le condizioni ambientali di freddo umido in assenza di vento efficace

UR% (%) 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40
Tc (°C)

3.5

2.8 2.2 1.8 1.5 0.5 0.0 -0.3 -0.5 -1.5 -2.5

 

 
 
 
In questa tabella, per ogni valore di umidità relativa, viene indicato il valore limite di temperatura dell’aria al di sotto del quale, in assenza di vento, l’organismo umano prova disagio per la presenza di condizioni igrotermiche sfavorevoli.
L’indice di Scharlau per il disagio invernale è valido solo per valori di umidità relativa superiori al 40 % ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra –6°C e 5°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice attribuisce sempre i valori estremi della classificazione, cioè “benessere” per temperature superiori a 5°C e “disagio intenso” per temperature inferiori a –6°C.
Per poter ricavare anche i valori intermedi della tabella e per rendere la stessa  applicabile in modo automatico ad un elevato numero di dati, può essere utilizzata la seguente equazione:
 
Tc = ( - 0.0003 * UR2 )+ ( 0.1497 * UR ) - 7.7133
 
R2 = 0.9848
 
UR = umidità relativa
Tc = temperatura critica
 
La differenza tra la temperatura realmente rilevata dal sensore della stazione meteorologica, quindi la temperatura locale, e la temperatura critica (Tc), individua un ΔT che può essere:
 
-    positivo: la temperatura rilevata è superiore alla temperatura critica, quindi non si ha disagio;
 
-    negativo: la temperatura rilevata è inferiore alla temperatura critica, quindi si ha disagio, la cui intensità (debole, moderata o intensa) dipenderà dall’ampiezza del ΔT stesso.
 

Tabella valida per il disagio climatico estivo, cioè condizioni di caldo-umido

 

Valori limite umidità-temperatura per le condizioni ambientali di caldo umido in assenza di vento efficace

UR% (%) 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30
Tc (°C) 15.5 17.3 18.2 19.1 20.1 21.1 22.2 23.4 24.8 25.2 28.2 30.1 32.2 34.8 35.5
 
 
 
In questa tabella, per ogni valore di umidità relativa, viene indicata la temperatura limite oltre la quale cessa lo stato di benessere e si entra nelle condizioni di caldo umido.
L’indice di Scharlau per il disagio estivo è valido solo per valori di umidità relativa superiori al 30 % ed è sensibile in un intervallo termico compreso tra 17° e 39°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice attribuisce sempre la condizione fisiologica alle classi estreme, cioè “benessere” per temperature inferiori a 17°C e “disagio intenso” per temperature superiori a 39°C.
Come per la tabella valida per il disagio climatico invernale, anche in questo caso, il calcolo può essere automatizzato mediante l’applicazione della seguente equazione logaritmica:
 
Tc = ( - 17.089 * Ln ( UR ) ) + 94.979
 
R2 = 0.9985
 
UR = umidità relativa
Tc = temperatura critica
 
La differenza tra la temperatura critica (Tc) e la temperatura locale, individua un ΔT che può essere:
 
-    positivo: la temperatura rilevata non supera la temperatura critica, quindi non si ha disagio;
 
-    negativo: la temperatura rilevata supera la temperatura critica, quindi si ha disagio, la cui intensità (debole, moderata o intensa) dipenderà dall’ampiezza di questo ΔT.
 
Sia nel caso della tabella valida per il disagio climatico estivo che per quella invernale, vengono individuate delle soglie di disagio, collegate al valore del ΔT:
CLASSE INDICE SCHARLAU (IS) DESCRIZIONE
IS ≥ 0 Benessere
-1 < IS < 0 Disagio Debole
-3 < IS ≤-1 Disagio Moderato
IS ≤ -3 Disagio intenso
 

 

 

Tavola di Scharlau 

INDICE DI SCHARLAU

 K. Scharlau ha definito sperimentalmente le temperature limite, in relazione all'umidità atmosferica, oltre le quali, in assenza di vento, hanno inizio sensazioni di disagio fisiologico connesse a periodi freddi. È un indice valido solo per valori di umidità relativa superiori al 40% ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra -5°C e 6°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell'umidità relativa, l'indice attribuisce sempre i valori estremi della classificazione.

 
Questo autore ha definito sperimentalmente, in assenza di vento, le temperature limite dell’aria, in relazione all’umidità atmosferica, oltre le quali l’organismo di un uomo medio e sano accusa disagio.
Tali valori, tracciati su un diagramma cartesiano, definiscono una curva, detta di Scharlau.
I parametri meteorologici presi in considerazione sono quindi:
 
1) l’umidità relativa (%);
2) la temperatura dell’aria (°C).
 
A quest’autore si deve la realizzazione di due tabelle specifiche, una valida per il disagio climatico invernale e l’altra per il disagio climatico estivo.
Attraverso la combinazione dei due parametri meteorologici considerati, tali tabelle consentono di determinare l’esistenza o meno di un disagio fisiologico.
 

Tabella valida per il disagio climatico invernale, cioè condizioni di freddo-umido

Valori limite umidità-temperatura per le condizioni ambientali di freddo umido in assenza di vento efficace 

UR (%)
90
85
80
75
70
65
60
55
50
45
40
Tc (°C)
3.5
2.8
2.2
1.8
1.5
0.5
0.0
-2.3
-0.5
-1.5
-2.5
In questa tabella, per ogni valore di umidità relativa, viene indicato il valore limite di temperatura dell’aria al di sotto del quale, in assenza di vento, l’organismo umano prova disagio per la presenza di condizioni igrotermiche sfavorevoli.
L’indice di Scharlau per il disagio invernale è valido solo per valori di umidità relativa superiori al 40 % ed è sensibile in un intervallo di temperatura compreso tra –6°C e 5°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice attribuisce sempre i valori estremi della classificazione, cioè “benessere” per temperature superiori a 5°C e “disagio intenso” per temperature inferiori a –6°C.
Per poter ricavare anche i valori intermedi della tabella e per rendere la stessa  applicabile in modo automatico ad un elevato numero di dati, può essere utilizzata la seguente equazione:
Tc = ( - 0.0003 * UR2 )+ ( 0.1497 * UR ) - 7.7133
 R2 = 0.9848
 UR = umidità relativa

Tc = temperatura critica

 La differenza tra la temperatura realmente rilevata dal sensore della stazione meteorologica, quindi la temperatura locale, e la temperatura critica (Tc), individua un ΔT che può essere:
 -    positivo: la temperatura rilevata è superiore alla temperatura critica, quindi non si ha disagio;
 -    negativo: la temperatura rilevata è inferiore alla temperatura critica, quindi si ha disagio, la cui intensità (debole, moderata o intensa) dipenderà dall’ampiezza del ΔT stesso.
Tabella valida per il disagio climatico estivo, cioè condizioni di caldo-umido
 Valori limite umidità-temperatura per le condizioni ambientali di caldo umido in assenza di vento efficace
 
UR (%) 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30
Tc (°C) 15.5 17.3 18.2 19.1 20.1 21.1 22.2 23.4 24.8 25.2 28.0 30.1 32.2 34.8 35.5
 
In questa tabella, per ogni valore di umidità relativa, viene indicata la temperatura limite oltre la quale cessa lo stato di benessere e si entra nelle condizioni di caldo umido.
L’indice di Scharlau per il disagio estivo è valido solo per valori di umidità relativa superiori al 30 % ed è sensibile in un intervallo termico compreso tra 17° e 39°C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell’umidità relativa, l’indice attribuisce sempre la condizione fisiologica alle classi estreme, cioè “benessere” per temperature inferiori a 17°C e “disagio intenso” per temperature superiori a 39°C.
Come per la tabella valida per il disagio climatico invernale, anche in questo caso, il calcolo può essere automatizzato mediante l’applicazione della seguente equazione logaritmica:
  
Tc = ( - 17.089 * Ln ( UR ) ) + 94.979
 R2 = 0.9985
UR = umidità relativa

Tc = temperatura critica

 La differenza tra la temperatura critica (Tc) e la temperatura locale, individua un ΔT che può essere: 

-    positivo: la temperatura rilevata non supera la temperatura critica, quindi non si ha disagio; 

-    negativo: la temperatura rilevata supera la temperatura critica, quindi si ha disagio, la cui intensità (debole, moderata o intensa) dipenderà dall’ampiezza di questo ΔT.

Sia nel caso della tabella valida per il disagio climatico estivo che per quella invernale, vengono individuate delle soglie di disagio, collegate al valore del ΔT:

Classe Indice Scharlau /IS)
Descrizione
IS ≥ 0
Benessere
-1 < IS < -1
Disagio debole
-3 < IS ≤ -1
Disagio moderato
IS ≤ -3
Disagio intenso
 
 

  

 
Temperature in Celsius

Umidità relativa

25%

30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
38 42 43 47 54 57 * * * *
37 40 42 45 49 54 55 58 * *
36 39 40 43 47 51 56 57 58 *
35 37 38 42 45 48 51 54 57 *
34 36 37 41 43 47 49 52 55 58
33 34 36 38 42 44 47 50 52 55
32 33 34 37 39 42 45 47 50 52
31 31 33 35 38 40 43 45 48 50
30 31 31 34 36 38 41 43 46 48
29 29 30 32 34 37 38 41 44 46
28 28 29 31 33 35 37 39 41 45
27 27 28 29 31 33 35 37 39 41
26 26 27 28 29 31 33 35 37 39
25 25 26 27 28 30 32 33 35 37
24 24 25 26 27 28 30 32 33 35
23 23 23 24 25 27 28 30 32 33
* = va oltre la capacita dell'atmosfera terrestre di trattenere vapore acqueo.

 


 

Grado di attenzione

Indice di calore

sindromi da calore

estremamente pericoloso > 55 Colpo di calore imminente con la continua esposizione
Pericoloso 40 - 54 Grande disagio. Evitare esercizio fisico. Ricercare posto fresco ed ombroso. Crampi da disitrazione e ustioni probabili. Colpi di calore possibili con la continua esposizione e/o attività fisica.
strema attenzione 30 - 39 Leggero senso di disagio fisico. Colpi di calore, ustioni e crampi possibili con la continua esposizione e/o attività fisica.
Attenzione

< 29

Piccolo disagio fisico. Affaticamento possibile con prolungata esposizione e/o attività fisica.
NOTA: Il grado di stress da calore può variare con l'età, la salute e le caratteristiche fisiche personali del corpo di ogni singolo individuo..

 

Nelle calde giornate estive, il corpo umano deve mantenere la sua temperatura entro i limiti fisiologici e lo fa attraverso la traspirazione. La successiva evaporazione del sudore (in pratica acqua) sottrae calore, raffreddando così la pelle (ricordiamo infatti che l'evaporazione è un fenomeno endotermico che richiede calore).
L'umidità relativa dell'ambiente può interferire con questo processo, limitando la possibilità di evaporazione. Nel caso di umidità elevata, l'organismo non ha  modo di eliminare il calore in eccesso e quindi in pratica la sensazione è la stessa di quella provocata da una   temperatura maggiore, proprio perchè il meccanismo fisiologico di raffreddamento è ostacolato.

Ci sono vari modi di valutare questa temperatura più elevata sentita dall'organismo (indice di calore). In questo calcolatore vengono determinati tre tra i più diffusi indici, che forniscono risultati anche significativamente diversi, in quanto il calcolo è basato su ipotesi e modelli differenti:
-- Heat Index / Apparent Temperature (Steadman, 1979)
-- Summer Simmer Index (Pepi, 1987)
-- Humidex (introdotto originariamente in Canada, 1965)
Tutti rappresentano una temperatura, si misurano quindi in gradi Celsius (o Fahrenheit nei paesi anglosassoni).
Vengono calcolati con formule semi-empiriche che non sono applicabili in modo generalizzato.
Per esempio, la formula usata in questo calcolatore per HI si applica solo nel caso di temperatura superiore a 27°C e umidità relativa superiore al 40%, condizioni spesso verificate durante l'estate.
Per temperature inferiori a 25 °C, con umidità poco elevata (sotto il 30%) si può ritenere approssimativamente che l'indice di calore coincida con la temperatura reale, senza significativi effetti dovuti all'umidità.

Sebbene è conveniente usare un singolo numero (Heat Index) per descrivere la temperatura apparente che il corpo sente, bisogna tener conto che il calore  e l'umidità affaticano il corpo in maniera differente Diversi assunzioni sono usate per il calcolo dell'indice di calore. Si assume che il corpo sia:

  • 1.70 mt di altezza.
  • 70 chili di peso
  • Caucasico.
  • A 37 °C
  • Vestito con pantaloni lunghi e camice a maniche corte
  • All'ombra.
  • Camminando  con una velocità di 2 km/h circa
  • In una brezza di 4 km/h circa
  • Non grondante di sudore.

Se uno di questi fattori cambia, ad esempio  maggiore esercizio fisico, o abbigliamento,e/o peso, indice di calore assume valori diversi dal calcolato. Per esempio, se pesi 100 chili indossi pantaloni lunghi da lavoro e stai lavorando al sole il valore dell'lindice calcolato è più basso di quello che realmente ci si sente addosso.

Per minimizzare gli effetti del calore può comunque essere opportuno:

  • Monitorare previsioni ed annunci per periodi di alti indici di calore;.
  • Fare frequenti soste all'ombra;.
  • Evitare attività fisica prolungata .
  • Bere spesso acqua - più di quella necessaria.

Eventualmente si può far riferimento al calcolatore meteorologico per il computo dei valori fai da te.

Indoor humidity calculator​

Seduti fuori in una giornata estiva è facile sentire l’effetto dell’umidità, pelle appiccicaticcia, sudore grondante, mistura d’aria che si può tagliare con un coltello, ma quando l’umidità risiede all’interno delle abitazioni se ne hanno i segnali con prurito, starnuti e e colpi di tosse , e non sono limitati ai mesi estivi. Sorgono questi sintomi soprattutto in persone che hanno reazioni allergiche agli organismi che prosperano sopratutto grazie all’umidità (riniti, asma), parametri significativi sono alte temperature ed umidità.

Muffe e acari della polvere hanno un grosso abbattimento già sotto il 50 % di umidità.

Una casa “secca”

Di pari grado, non bisogna nemmeno teneri gli ambienti con aria troppo secca, infatti possono insorgere problemi di irritazione della pelle, difficoltà respiratorie (soprattutto persone a rischio) ed elettricità statica (indoor humidity index troppo basso).

Un basso indoor index è tipico dei mesi invernali, quando caloriferi e temperature più fredde si combinano per abbassare i livelli di mistura nell’aria.

 

Una casa umida

La troppo umidità  può essere dannosa per la tua casa come per la tua salute. 

Alti valori di umidità possono provocare deterioramento delle mure e degli oggetti e può essere malsano per l’organismo.

Ecco la necessità di munirsi di un termoregolatore (climatizzatore) per avere i giusti parametri che possano garantire la migliore vivibilità all'interno dei nostri ambienti.

DOVE SIAMO

Complesso Universitario
di Monte Sant'Angelo (Ed. 10)
Via Vicinale Cupa Cintia 21
80126 NAPOLI
Trovaci su Google Map

TROVACI !

mappa per DISTAR
 

Riferimenti

Università degli Studi di Napoli Federico II  
Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse
Osservatorio Meteorologico "San Marcellino"
Responsabile Scientifico: Prof. Nicola Scafetta
Responsabile Tecnico: Dr Raffaele Viola

Cerca